Chi mi incontra quotidianamente davanti al portone della scuola con la Piccolina per mano e mi vede camminare lentamente, assecondando con pazienza i suoi passetti brevi e riconsiderando i tempi e le distanze nel rispetto delle sue capacità, mi ha chiesto scherzando se per caso questo articolo comparso qualche giorno fa sul Corriere della Sera fosse stato scritto da me sotto mentite spoglie.
Invece no. Non sono stata io. Mamma in 3D non pubblica al di fuori della sua quarta dimensione.
Però mi fa piacere sentire voci autorevoli che condividono il mio disagio di fronte all’immagine di bambini ormai cresciuti ma ancora seduti sul passeggino, con le gambe ripiegate a fatica e i piedi che quasi toccano terra, e la mia opinione riguardo all’importanza di abituare i bambini fin da piccoli a camminare, salutare attività fisica che si può praticare in ogni momento della vita, economica e comoda come mezzo di trasporto in una città in cui, altrimenti, non si può mai prevedere, fra traffico e parcheggio, il tempo necessario per giungere a destinazione.
Io ho fatto lasciare prestissimo il passeggino ai miei bimbi, praticamente appena hanno cominciato a camminare, quando si stancavano li tenevo un po’ in braccio, quando mi stancavo io li rimettevo giù.
Vivo in una città (Catania) dove regna sovrano il “parcheggio selvaggio”, dove le macchine te le ritrovi tranquillamente ad occupare tutto il marciapiede e a volte anche a bloccare il tuo stesso ingresso del palazzo. Insomma per me andare in giro con il passeggino e continuare a fare sali e scendi dal marciapiedi era davvero stressante. Alla fine ci abbiamo guadagnato, loro camminano benissimo a piedi, hanno una grande resistenza (possiamo fare i km senza problemi :-)) e non sono nemmeno costretta a tenerli per mano perché conosco bene le regole della strada e non ci pensano nemmeno ad attraversare da soli (la piccola ha appena 3 anni). Certo dalla mia parte ho avuto la scelta di essere casalinga e quindi di poter gestire meglio il mio tempo, non posso accusare chi deve andare a lavorare ed ha il figlio giustamente “lento”, però a queste mamme allo stesso tempo suggerirei di abbandonare il passeggino almeno nelle giornate dove non si lavora e si esce con la famiglia. Vedere un bimbo di 6 anni nel passeggino è davvero triste quasi grottesco.
Anche io rimango sconcertata nel vedere bambini di 5 o 6 anni (ma anche più) ancora nel passeggino. Sarà che fin da piccola mia madre mi ha sempre fatto camminare evitando di utilizzare la macchina laddove si potevano prendere i mezzi o il treno. E devo dire che mi piace tantissimo al punto che il più delle volte il tragitto casa-lavoro lo faccio a piedi (circa 2 km e non sto a sottolineare il fatto che nonostante i 42 anni sono ancora piuttosto tonica, non avendo oltrettutto tempo e voglia di andare in palestra!) Questo stile di vita serve ad esempio per mia figlia Vittoria che di anni ne ha 4 e mezzo ma che fin dai 2 circa ha preferito camminare piuttosto che farsi portare passivamente sul passeggino. Quindi credo che anche l’esempio della famiglia sia importante per spronare i bambini a camminare e che è davvero una contraddizione iscriverli ai corsi sportivi per farli muovere e poi costringerli nei passeggini.
Stefania
Camminare con la Piccola mano nella mano è una delle cose che mi danno piu’ gioia. A volte il Grande, che ormai sa andare per strada da solo, mi dà la mano, cosi’, per un’abitudine. E io mi dico che lo farà ancora per poco..
Anche noi siamo stati nemici giurati del passeggino. Io ho adorato il marsupio, penso sia l’invenzione più fantastica nella storia dell’umanità… almeno in questo settore. E, gioia!, non è nemmeno un’invenzione del marketing ma delle donne stesse: la fascia annodata dietro le spalle.
Lo abbiamo comunque usato ma ce ne siamo liberati presto (diciamo poco dopo i tre anni, non saprei essere più preciso) anche con scorno dei due pargoli, soprattutto dell’uomo piccolo che è sempre stato il meno camminatore della famiglia.
Abbiamo recuperato, poi, sul camminare: quest’estate sulle dolomiti ci siamo resi conto di quanto sia “strano” per gli altri vedere bambini così piccoli salire fino a 2500 metri. Tutti a dire: “ecco bravi di averli portati fin quassù”, “per fortuna che qualcuno li porta anche così piccoli”, ecc, era un continuo…
Certo, si stancano e non sempre “gioiscono” alla notizia che si va a camminare in montagna ma almeno oggi sono abbastanza abituati. La fatica fatta senza passeggino poi paga.
Scusa la prolissità… 🙂
La cosa che mi sconcerta di più è che i genitori si bevono che i figli sono lenti e stanchi, quando un secondo dopo sono capaci di fare kmetri di corsa per giocare o per qualcosa che li interessa. Io vivo in un piccolo e dire il vero bellissimo e vivibilissimo borgo ligure e questo rende le cose più facili magari in città è diverso e questo lo potrei capire, ma non posso vedere gli adulti farsi prendere in giro così… che autorità avranno quando gli servirà?
Non sono un cerbero anzi… sono una mamma coccolona, ma a volte mi sembra che abbiamo perso il contatto con la realtà.
…e hai ragione!
Io non faccio testo, in provincia non si hanno grandi problemi di tempi d’attraversamento di centri urbani, se si va a piedi il passo lento va benissimo….
Ciao!
Mi piace tantissimo questo tuo approccio, ne avevi già parlato, ma con queste precisazioni mi piace ancor di più il ritmo lento che avete tu e la Piccolina, ma saldo sulle vostre gambe.
Chapeau, Mamma in 3D!
a presto,s.
p.s. prima o poi arrivo anch’io al libro sul tuo comodino!
Rita: è lo stesso modo in cui ci siamo comportati noi e, con i due più grandi, ne raccogliamo già gli stessi tuoi frutti.
Hai ragione riguardo alla difficoltà di chi ha orari più compressi (anche se non è che io proprio possa permettermi di perdere il tempo…) ma non credo che sia la sola giustificazione dell’uso protratto del passeggino: ci vedo anche tanta pigrizia.
Anche noi i primi esperimenti li abbiamo fatti in vacanza, al mare, quando non avevamo fretta. Invece proprio al mare, in passeggiata, mi capita di vedere, soprattutto alla sera, bambini molto grandi sul passeggino (e magari anche col ciuccio!) portati in giro da genitori che non hanno voglia di ascoltarne le lamentele e di concludere l’uscita serale all’ora della nanna.
Stefania: anch’io e Papà in 3D siamo grandi camminatori e ci spostiamo in città praticamente sempre così, anche per lunghi percorsi. E anche per me questa, negli ultimi, anni è stata l’unica attività sportiva praticabile (e non mi posso lamentare dei risultati, anche durante le gravidanze). Hai ragione: come in tutto, credo che l’esempio che diamo ai nostri figli nei primi anni di vita sia fondamentale e quindi penso che valga la pena di spenderci del tempo.
Ciao, torna a trovarmi 🙂
Laura.ddd: sai che anche il mio Bimbo Grande mi dà ancora la mano volentieri? E, le prime volte che li ho portati in giro a piedi tutti e tre, è rimasto un po’ disorientato perché non avevo più una mano libera per lui. Gli ho dovuto spiegare che lui ormai è abbastanza grande per camminarmi vicino senza essere trattenuto…
Desian: il marsupio… uno degli accessori del babbo? 🙂
Noi abbiamo fatto scendere i primi due maschietti dal passeggino subito dopo i due anni per i tratti brevi, definitivamente intorno ai due anni e mezzo, momento in cui abbiamo ritirato fuori la carrozzina per i nuovi nati. Anche la Piccolina, nonostante non abbia fratellini in arrivo, sembra seguire gli stessi tempi.
Hai ragione, anche a noi capita spesso di sentire elogi e complimenti per i nostri piccoli camminatori… ma perché allora rimaniamo così in pochi?
Probabilmente la risposta sta nelle tue parole fatica fatta senza passeggino…
Grazie del bel commento. Ciao!
Margherita73: anch’io ho trovo sempre assurda questa storia dei bambini stanchi… in realtà hanno energie da vendere e, appena smettono di annoiarsi, rifioriscono!
Penso che non dovrebbero essere solo i cerberi a ricordarsi che i figli vanno educati. Il fatto che sentiamo di doverci giustificare la dice lunga…
Soleil: nonostante questo, le province sono piene di gente che si muove solo in auto. Quindi fai testo, eccome! 😀
Silvietta: grazie! Come al solito, sei troppo generosa: è vero, l’approccio è mio (ed è quello che ho avuto con tutti e tre), ma il ritmo è tutto suo!
Buona lettura… (che brava che sei… Io, quando i miei primi due bimbi avevano l’età della tua Pulce, non conoscevo i blog e non riuscivo nemmeno ad aprire un libro… anni bui!) 🙂
No no i bambini devono stare sul passeggino il più possibile, poi bisogna portarli a scuola in macchina, non fargli fare sport perchè sudano e poi si ammalano,ecc. solo così riusciremo a generare dei perfetti OBESI, quelli che per andare a comprare il giornale di fronte a casa muovono la macchina, che lo sport lo fanno guardando le partite sul divano, che a 40 anni non arrivano da soli ad allacciarsi le scarpe…
Pienamente d’accordo.
Anche in questo siamo allineate! Pietro è sceso dal passeggino intorno ai due anni, è un gran camminatore, in montagna dà punti a tutti etc. etc. Con Matteo sarà uguale. Per ora è ancora sul passeggino (ha un anno e mezzo), ma già dalla primavera prossima… a piedi! Non lo sopporto il passeggino, è ingombrante, pesante, mi viene mal di schiena a spingerlo… brrr…
buona domenica, carissima
Angela
sottoscrivo in toto…!!
Non c’è cosa migliore che insegnare ai propri figli il piacere di CAMMINARE.
🙂
http://www.mammasidiventa.ilcannocchiale.it
Mariacristina: per un attimo, ho pensato che dicessi sul serio… 😀
Mamma che fatica, Angela C2, BStevens, Mamma si diventa: grazie, è sempre bello sentirsi in buona compagnia!
Ma dai avevo lasciato il mio commento felice di essere la prima a commentare e…. va beh allora vado a leggere i commenti degli altri.
Renata: ma come? E dov’è finito? … allora non me lo dici come la pensi TU?
Anche a me i bimbi grandi sul passeggino danno l’idea di bimbi malati, ma…
Questa estate ho usato il passeggino doppio perdipiù le piccolette ad agosto avevano 3 anni e mezzo e 2 e mezzo, non per non rispettare la loro nanna serale, ma perchè ho 2 figlie con bioritmi completamente diversi. Stavamo in spiaggia tutto il giorno e la piccoletta faceva la nanna, la grande giocava fino allo sfinimento e poi per rientrare con zaini, giochi e altro, il minimo era mettere la grande addormentata nel passeggino. E così la sera quando la piccoletta si addormentava e la grande voleva giocare.
Voi che avreste fatto?
Per questo non voglio demonizzare il passeggino, secondo me, come al solito, va usato con criterio e secondo necessità.
ùquando non sono a rischio di addormentamento si va a piedi, però un passeggino lo lascio sempre in macchina, non si sa mai.
Orma: be’, dai, tre anni e mezzo non sono poi tantissimi. E poi per il pisolino, stando fuori tutto il giorno, un compromesso ci vuole.
Ognuno si regola secondo le sue necessità. Neanch’io demonizzo il passeggino d’emergenza. Quello che ritengo importante è abituarli presto a camminare, nei limiti delle loro possibilità.
Ciao 🙂
condivido tutto!! noi sia per il grande che per il piccolo abbiamo fatto letteralmente scomparire il passeggino attorno ai due anni. e ogni giorno faciamo quasi 1 km per andare a scuola a piedi (esattamente due fermate di tram….quando diluvia!). è vero è faticoso ma i bambini si abituano presto..a fare la strada….di corsa! più fatcoso farli camminare in salita ad esempio in montagna ma anche lì basta non strafare.
che bello trovare genitori come voi che si comportano come me!
Un piacere anche per me, Clara!
anche noi usiamo gran poco il passeggino! a volte lo usiamo solo perchè Sofia ha tanta nostalgia, ma lei cammina molto e senza problemi! ciaooo :))
Smile1510: ciao! Bentornata qui. A presto 🙂