Uno dei momenti migliori in Casa in 3D è quello del risveglio nelle mattine senza lavoro né scuola, quando noi genitori possiamo riemergere gradualmente dal sonno ascoltando le voci dei fratellini che confabulano e organizzano i primi giochi. Poco dopo iniziano a discutere, criticarsi e in breve se ne dicono di tutti i colori.
Questi pochi minuti con cui si avviano le giornate seguono uno schema che si ripeterà poi identico e circolare fino all’ora di tornare a letto.
I bambini si fanno una gran compagnia e grazie a questo sono sempre più autonomi da noi adulti, però la lite, la cattiveria verbale, la rissa e il pianto finale sono costantemente in agguato e si ripresentano ad intervalli di tempo piuttosto regolari. Le dinamiche sono le solite.
Il Bimbo Grande cerca i suoi fratelli, li protegge, si annoia senza di loro. Ma sempre più spesso si apparta a leggere, disegnare e scrivere lamentando la loro invadenza e chiedendo di essere lasciato in pace.
Il Bimbo Grandicello da quando, poco più che neonato, ha posato lo sguardo su suo fratello lo imita, lo segue, ne corteggia gli amici, ne cerca l’attenzione e il sostegno. Però non perde occasione per accusarlo, screditarlo ai nostri occhi raccontandone le malefatte, come in una competizione continua.
La Piccolina letteralmente si illumina alla vista dei suoi fratelli, vive nella loro orbita, li osserva, li ascolta, li tallona, li adora; lei e il Grandicello giocano sempre più spesso insieme, trovandosi sempre più vicini. Però ha imparato benissimo l’arte del capriccio quando le viene negato l’ingresso in una stanza, la partecipazione ad un’attività da grandi, è rapida come una gattina ad alzare le mani quando vuole difendere quello che ha conquistato e si sente minacciata, e quanto strilla!
Da quando ho scoperto la gioia centuplicata dall’essere diventata più volte mamma, la tenerezza indescrivibile alla vista delle tre testoline vicine sul divano o attorno ad un gioco, la sensazione di completezza quando siamo riuniti a tavola, quando li vedo pigiati nei tre seggiolini sul sedile posteriore dell’auto, quando sento i loro respiri che si mescolano nel sonno, la serenità che mi dà il sapere che, qualunque cosa accada, ci saranno sempre gli uni per l’altro, perché sono e saranno sempre fratelli, da allora so bene che il calore del non conoscere la solitudine ha il prezzo del dover dividere spazi, attenzioni e oggetti, che imparare a condividere porta con sé la rivalità, che l’affetto si mescola alla gelosia, che tutto questo è salutare ma costa fatica.
Oltre che mamma, sono sorella e cognata: non c’è niente di nuovo in queste mie riflessioni. Ma, quest’anno come mai prima d’ora, noi insieme ai Nonni in 3D, gli Zii d’America, seppur da lontano, e la Zia Bi, ci stringiamo tra noi un po’ disorientati nel prepararci ad un giorno di Natale più intimo del solito, con l’amarezza nel cuore perché altri rami della famiglia sono spezzati da rancori, incomprensioni e conflitti insanabili.
Al dispiacere si mescola la gratitudine per quello che abbiamo almeno fra di noi, la consapevolezza dell’impegno e della cura che i rapporti familiari richiedono ma anche un po’ di paura per quello che sarà il futuro dei legami fra i nostri figli. Speriamo che non perdano mai, pur nei contrasti e nelle differenze, magari nella distanza fisica, quella voglia di cercarsi e di guardarsi come punti di riferimento, come presenze certe nelle proprie vite. Speriamo di non vedere mai la nostra tavola di Natale frantumata in pezzi che non sanno più ricomporsi.
mi riconosco perfettamente in queste scene, non come madre ma come sorella (quasi) maggiore di tanti fratellini: l’emulazione, la voglia di giocare con gli altri, l’invidia i litigi…ma anche l’affetto, quello che ci lega sempre piu forte e potenzialmente di piu man mano che maturiamo.
le fratture ci sono state e ci sono purtroppo. ma l’affetto non manca mai….
che richezza poter vivere da fratelli e con fratelli. sono molto riconoscente ai mie genitori per questo gran regalo che ci hanno fatto!
Hai scritto un bellissimo post. Anch’io vivo l’amarezza di rami spezzati da rancori a mio parere assurdi, ma realisticamente insanabili. E accetto di buon grado la fatica di tenere il piu’ possibile insieme quello che si puo’. Non nella forma, ma nella sostanza dell’affetto, che passa spesso attraverso la tolleranza e il perdono. Spero questo, per i miei figli, che imparino a essere persone autonome e perché no, magnanime, anche con i propri fratelli.
vedrai che non succederà tra loro… in ogni caso in tutto ciò la mia amarezza è essere figlia unica, e me ne accorgo proprio in queste feste… Un bacio
Molto bello davvero il quadro che descrivi di casa tua. Penso spesso anche io alla gioia immensa che si prova guardando e ascoltando i propri figli, indescrivibile quasi, ma è anche vero che ogni figlio ha un suo carattere e spesso basta questo a rendere distanti, questo per dire che sul futuro non so esprimermi, ma per il presente cerco di godermi questi splendidi momenti di vita famigliare
Che bel post! Purtroppo i rami spezzati li abbiamo tutti, anche io spero che la nostra famiglia sarà sempre unita come lo è adesso, ma chissà …
E’ un magnifico post. Anche io faccio queste valutazioni quando guardo i miei tre e anche io ho risentito di alcune rotture in famiglia. Questa sensazione si amplifica durante le feste, quando invece dalla parte di mio marito le tavole sono apparecchiate per 15-20 persone.
Io sono sorella di tre, non siamo particolarmente uniti o affiatati, ci vediamo poco e uno vive in America, ma già sapere di averli è di grande conforto. Mio marito, che invece è figlio unico, seppur abbia vissuto molto serenamente la sua condizione da bambino, ora un pò è dispiaciuto di non avere alcun fratello.
Le scenette che descrivi sono il pane quotidiano anche a casa nostra. Una domanda, anche se marginale ai fini del post: come sono disposti nelle camere? ognuno ha la sua stanza o due/tredormono insieme? Te lo chiedo perché sto per metterli tutti e tre insieme, qualcuno ha espresso molta perplessità per questa scelta (non che abbia molte alternative, per ora!)
Maggie: che bello, grazie! Proprio le parole che speravo di sentire 🙂
Laura.ddd: è proprio la consapevolezza che occorra del lavoro per tenere insieme i rapporti più preziosi, secondo me, quello che è importante avere. E soprattutto la convinzione che valga le pena fare anche un po’ di fatica, pur di non perdersi.
Valewanda: speriamo, Vale. Per me sei uno dei tanti esempi di figli unici che investono moltissimo nei rapporti con gli altri. Bello!
Renata: grazie! Hai ragione: sono tutti momenti da ricordare e conservare.
Mariacristina: chissà? in bocca al lupo anche a voi!
TuttoDoppio+1: innanzi tutto, Arianna, grazie per la tua segnalazione di questo post da te!
Per quanto riguarda noi, devo dire che, fortunatamente, coi fratelli va bene, nonostante la distanza col mio che vive in California… la desolazione ci prende soprattutto guardando ai rami della famiglia più allargata, che una volta era la nostra compagnia per le feste. Fa un po’ tristezza sentirsi strani ad andar d’accordo… ma almeno cerchiamo di tenerci da conto fra di noi.
Poi mi chiedi delle camerette: da noi la Piccolina dorme per conto suo mentre i due maschietti sono sempre stati insieme. Non abbiamo mai avuto problemi, anzi, secondo me, il Grande ha cominciato ad avere meno difficoltà nel sonno da quando sente la presenza del fratellino. Di solito non si disturbano a vicenda e, in compenso, si fanno compagnia quando si svegliano: il bilancio per noi è assolutamente positivo. Se avessimo avuto il terzo maschio, saremmo stati indecisi per l’assegnazione della camera singola: forse li avremmo fatti dormire tutti e tre insieme per dedicare l’altra stanza ai giochi… invece, con l’arrivo della femminuccia, ci è venuto spontaneo tenerla da sola: magari tra un po’ però sarà lei a reclamare compagnia, chissà? Aspetto il racconto della vostra esperienza…
è molto bello il modo con cui osservi i tuoi figli. Io sono figlia unica… per me le feste non sono mai state un momento in cui potersi riunire in molti… spero però di saper creare quei legami di cui parli almeno per la pulce… grazie per la riflessione 🙂
Grazie per la tua risposta. Se anche noi avessimo avuto una femmina avremmo probabilmente fatto la stessa scelta (abbiamo una stanza che funge da studio, anche se ci siamo abbastanza affezionati!) ma col fatto che è maschio, faccenda dello studio a parte, temiamo che si ingelosiscano per il fatto che lui è da solo e loro invece devono dividersi la stanza. E’ una stupidaggine forse, ma mai vorrei che sospettassero che il piccolino, che è molto coccolato, goda di privilegi che loro non hanno mai avuto. Sono già abbastanza competitivi tra loro (‘sti maschi!)
Io penso che il ruolo dei genitori sia mediare questi conflitti, cercando di trasmettere l’importanza dell’unita’ tra fratelli.
Purtroppo ho un esempio devastante di spaccatura nella famiglia del mio compagno di vita: i genitori non hanno visto, o hanno finto di non vedere, l’atteggiamento persecutorio di un fratello piu’ grande nei suoi confronti, e come era prevedibile, i rapporti ora esistenti tra i due fratelli sono inesistenti e limitati col contagocce…
Ma io ne sono convinta, tu e PapaIn3D state facendo un ottimo lavoro di mediazione tra fratelli…
anche io spero che i miei figli rimangano uniti durante la loro vita. cosa che tutto sommato -per fortuna – è accaduta e continua ad accadere a me e mio fratello, ma non ai miei genitori con i rispettivi fratelli. infatti passiamo le feste di natale senza vedere i parenti da almeno 30 anni. non si sa neppure più di chi è davvero la colpa…come in certe storie antiche. io ora me ne faccio quasi una ragione ma quando ero piccola ci soffrivo molto. ora sono consapevole che non basta essere a pranzo insieme a natale per sentirsi famiglia.
cerco di fare tutto il possibile. speriamo in bene!!!
Silvietta: un caldo abbraccio e un augurio di Buone Feste!
TuttoDoppio+1: condivido la vostra scelta. Le dinamiche, in presenza dei gemelli, sono del tutto particolari 🙂
Soleil: grazie della fiducia! Speriamo…
A casa di Clara: è vero, in queste cose è così… si perde nella notte dei tempi e forse nemmeno importa più a nessuno di chi sia la colpa. Teniamoci strette le nostre famiglie! Buon Natale.