La sensazione l’ho provata netta per la prima volta quando, poco dopo la nascita della Piccolina, i primi due figli si sono ammalati contemporaneamente: una da allattare, due a cui misurare la temperatura, contare gocce e somministrare sciroppo e coccole di consolazione… quanti sono! e io una sola…
Ormai è diventato un rumore di sottofondo: quando in cucina ho le mani infarinate o bagnate e immancabile giunge il richiamo dal bagno dove qualcuno ha bisogno di essere pulito, quando uno chiede, uno piange e l’altro pretende, quando le braccia sorreggono una, la voce risponde ad un altro, gli occhi seguono il terzo… quanti sono! e io una sola…
A tratti mi prende l’ansia e anche un po’ di rabbia: quando l’avviso dell’assemblea all’asilo è accompagnato da un perentorio i bambini non sono ammessi e non è previsto nessun servizio di baby parking, quando vedo le altre mamme che si dividono fra le riunioni organizzate contemporaneamente in tutte le classi della scuola noncuranti di chi ha più figli e so che presto toccherà anche a me, quando cerco di incastrare come in un rompicapo i rigidi orari quotidiani di entrata e uscita fra asilo e scuola, quando mi figuro i ritmi da sostenere l’anno prossimo considerando che, con ogni probabilità, mi ritroverò ad avere il Bimbo Grande ed il Grandicello iscritti nello stesso istituto ma frequentanti due sedi diverse (distanti un quarto d’ora di cammino) causa ristrutturazione parziale dell’edificio scolastico e quindi in qualche modo dovrò recuperarli, alla stessa ora, in due luoghi diversi, trascinandomi una Piccolina sempre alla rincorsa dei fratelli… mi rendo conto che, nonostante io abbia scelto di dedicare tutto il mio tempo ad occuparmi dei miei figli e dei loro impegni, per come sono organizzate le cose a Milano, in Italia, io, da sola, non basto mai. E l’ubiquità non mi è stata donata, come forse speravo, né con la seconda né con la terza maternità…
E poi, d’un tratto, capisco che queste mie comuni difficoltà hanno un nome preciso: impedimento. Solo che per qualcuno questo impedimento è legittimo, per tutti gli altri no.
Benvenuta nel club tre figli! Io non so come fanno quelle che ne hanno 4 o 5, e ne conosco parecchie, ma vedo che sopravvivono. Mia madre mi diceva che 2 o 3 figli è la stessa cosa, forse era così una volta, i bambini potevano giocare in strada tranquilli, i portinai e le vicine davano una mano, la spesa si poteva fare sotto casa. E nessuno pensa a cose semplice: per es. perchè io che ho due figli nello stesso liceo a un anno di distanza non ho un, e dico uno, ricevimento insegnanti alla stessa ora? perchè devo perdere 12 ore a parlare con 6 insegnanti per ciascun figlio? (e non vado da educazione fisica e religione). Comunque vedrai che andando avanti è meglio, quando iniziano a restare a casa da soli è già un bel passo avanti. Ma non sperare che quando sei al telefono qualcuno non abbia bisogno di qualcosa, telefonare rimane sempre un miraggio.
Io ne ho due, ma portandoli con me al lavoro è come se ne avessi 5.
A volte penso…come sarebbe bello un terzo figlio….poi rinsavisco: Ma anche no!!
Son tris mamma pure io e capisco benissimo di cosa parli…
Ho due bimbi che vanno a scuola e quando ci son riunioni mi viene un nodo alla gola quel “non sono amessi i bambini”…che poi alla fine qualcuno c’è sempre e se non voglio mancare a tutte le riunioni, me li devo portare a presso per forza.
Cara, dovremmo proporci come premier…magari qualcosa in più riusciamo a farla! 😉
da http://chicca.blog.tiscali.it/
ragazze complimenti a tutte voi che avete due o 3 figli!!! io ne ho uno solo e mi sento così!!!
io ne ho solo due, ma quando all’asilo mi piazzavano le riunioni alle 16, alla fine dell’asilo quindi, e i bambini non erano ammessi…. che arrabbiature mi sono presa, ma come puoi immaginare non me ne sono mai stata zitta. il risultato era che mi perdevo le riunioni. ma caspiterina, dico io, credete che tutte le mamme abbiano a casa tate/nonne/nonni??
Brava, come ti capisco. Fa presto chi ha un esercito di nonni, zie e tate a disposizione, ma le altre? Ormai le riunioni dell’asile le salto e raccolgo poi le informazione dalle altre mamme. Mi concentro sulla scuola del grande. Per facilitare le cose, chissà perchè ci sono sfasamenti di 30/45 minuti tra gli orari di entrata/uscita di asilo e scuola, con conseguenti attese al gelo di uno o dell’altro malcapitato.
Ciao
come ti capisco! i miei sono ancora piccolini, quindi queste cose le vedo “nel mio futuro prossimo” e mi angoscia sempre di più a mano a mano che passa il tempo, soprattutto perchè io lavorando fino alle 16 oltre a correre di qua e di là, ho il resto da fare a casa…
MAMMA 3D for president!
GRRRRR che argomentone che hai toccato! Che al nido ancora ancora capiscono e vengono abbastanza incontro… ma alle elementari… che poi non è neanche colpa delle maestre, che il più delle volte sono mamme di bambini piccoli da andare a recuperare qui e là. Ah ma senti “Impedimenti per tutti”, no?
Un abbraccio
Angela
Io mi sono sparata l’anno scorso prima riunione nido e poi materna stesso giorno e stessa ora, senza bambini, ma ero riuscita a piazzarli tutti. Non so come farai senza baby sitter, la nonna proprio non puo’? Vedo il libro sul comodino, poi mi dirai…..
Mariacristina: e no, be’, lo so già: una telefonata tranquilla non si può neanche concepire! Per quello ci rifugiamo in silenzio nei nostri computer…
Bismama 2.0: quando ti chiedono di essere simultaneamente in posti diversi, 2 figli sono già più che sufficienti… per desiderare il terzo figlio, diciamo che bisogna guardar oltre la logistica 🙂
Miks, ITmom e Anonimo n.6: vedo che il quadretto che dipingiamo è lo stesso. Hai ragione, ITmom: zitte certe volte non si può proprio stare!
Chicca: dai, su, coraggio! La fatica non tiene la contabilità… hai tutti i diritti di sentirti così anche tu 😉
MammaTuttoFare e ancora Miks: grazie per la fiducia 😀
AngelaC2: eh, no. Le promesse “per tutti” son ben altre… :-DDD
Valewanda: sì, sì, io sono fortunata: la mia mamma nell’emergenza mi dà volentieri una mano. Però non può essere la regola. Le cose dovrebbero essere organizzate nel rispetto dei tanti che non hanno aiuti. In altri Paesi avere famiglie anche più numerose delle nostre è molto meno complicato, basterebbe avere delle attenzioni in più…
Il libro l’ho appena iniziato, sono curiosa 🙂
io ne ho solo due ancora piccolini e mi sento già in ansia :-
Vi saprò ridire tra due mesi quando nascerà la seconda, per ora la supernonna copre tutti i buchi abbondantemente e mi aiuta molto anche in casa, lo so di essere molto fortunata!
eheheh ottima la chiusura!
Comunque sembra davvero che gli eventi scolastici non tengano in considerazione il fatto che una persona possa non essere ubiqua… in particolare, non avendo nonni o zie vicine o disponibili, tutte le grane ce le dobbiamo smaltire da noi.
Mi dicono che in Francia del Nord, piu’ di trent’anni fa, si soleva prevedere un’aula della scuola come baby parking per i bimbi quando c’erano le riunioni che vedevano coinvolti i soli genitori, e del personale che rimaneva a gestirli.
Che rabbia!
E hai ragione: come scrivi in un commento, all’ estero non è così.
prevedono baby parking in molte aziende, figurati se non mettono a disposizione un’ aula ( e una maestra ) per chi proprio non può non portarsi dietro i bimbi!
basterebbe veramente pochissimo, cavolo.
paola
p.s. di’ la verità che ti lamenti ma in realtà queste piccole cose non ti fanno un baffo!!! … no, perchè da quando ho letto che riesci anche a sistemare gli armadi di casa con tre figli …
Murasaki: no, dai… non ci pensare adesso. Lasciamo ad ogni età le sue ansie. Goditi il momento!
Mamma di corsa: anch’io ho la fortuna di avere la mia mamma vicina e di avere con lei un bel rapporto di grande fiducia. Però, per carattere, amo essere autonoma e non mi piace, per la mia famiglia, pianificare attività che non sia in grado di gestire anche da sola…
E poi, mi ripeto: la politica dovrebbe avere come modello famiglie che non abbiano a disposizione aiuti. Secondo me non è giusto che siano sempre nonni e reti di amicizie a colmare le lacune della società.
Soleil: ecco, l’idea del baby parking sarebbe così semplice e doverosa. Solo che qui tutto è ingabbiato dai problemi di responsabilità, assicurazione… e così, perché nessuno si assuma responsabilità, i bambini scorrazzano in corridoio mentre le mamme partecipano alle riunioni nelle aule. Ma si può?
PaolaFrancy: è vero, basterebbe poco, come ho scritto sopra a Soleil…
E poi… senti ma quanto mi fa ridere che ‘sta storia del cambio degli armadi ti abbia colpita così… credo che, qualsiasi cosa possa raccontarti, ormai la mia immagine per te rimarrà sempre legata a quegli scatoloni pieni di vestiti :-DDD
Hai perfettamente ragione, l’autonomia è preziosa, ma io ci ho rinunciato quando ho deciso di lasciare mia figlia a mia madre mentre io al mattino lavoro e non mi pento della scelta. Hai comunque ragione sulla società, soprattutto quando si parla di scuole o di asili. Pensa che la prossima settimana ci sarà una riunione alla scuola materna per i bambini che entreranno a settembre: hanno detto che sarebbe meglio non portare i bambini (in fondo l’Open day c’è già stato!)
brava, 3D, brava brava brava! STANDING OVATION. eli
bellissima la chiusura!
😉
mammasidiventa.ilcannocchiale.it
Eli e Amalia, grazie! 😀
eccomi qua, anche io.
ne ho solo due, ma in questi giorni siamo in casa (ovviamente marito a roma da lunedi a venerdi come ogni settimana), e loro due ammalati, con febbre, con tosse, con medicine da prendere.
Ecco, io non riesco nemmeno a uscire a prendere una boccata d’aria, un filone di pane, un caffè con un’amica.
Non ho una baby sitter nè una vicina coetanea con bambini che mi possa aiutare.
Per dire, compro il latte HD perchè almeno so che per 10 gg ce l’ho e non resto senza.
Ma in tutto questo mi sento sempre dire che la mia vita è tutta una passeggiata…
Ti ammiro infinitamente, non so davvero come tu possa riuscire a stare dietro a tre figli, un marito, una casa, un blog senza impazzire…. sono mamma da 21 giorni e già mi sembra di non riuscire più a fare niente se non star dietro al mio Campione… Imparerò….spero….
Lisa: come sempre, quanto ti capisco!!! Un abbraccio 🙂
Mamma Ulcy: imparerai, sicuramente!
A proposito: il marito è di gran sostegno, e il blog è un piacere… ma lo sai già 😉
Un abbraccio e benvenuta nella blogomammasfera (e nel mio blogroll)