In questi giorni corro dietro ad un sacco di impegni, trascorrendo parecchie ore fuori di casa, approfittando delle giornate lunghe e luminose, attingendo ad energie che sembrano aumentare rispondendo alle richieste della stagione, come alla fine del letargo.
Da quando sono mamma, mi accorgo di essere molto più condizionata dai ritmi dettati dal clima.
Da ragazza, non esistevo che io, le scadenze da rispettare e la compagnia delle persone che sceglievo: in funzione di questo, tutto si poteva fare. Il caldo, il freddo e persino i luoghi rimanevano marginali, secondari a ciò che noi decidevamo e avevamo voglia di realizzare.
Poi, coi bambini, ho imparato ad ascoltare il ritmo del loro sonno, della loro fame, delle loro tappe di crescita e anche ad assecondare l’alternanza delle stagioni, arrendendomi alle condizioni meteorologiche proibitive e ai malanni, ma anche scoprendo l’entusiasmo per le belle giornate e l’effetto benefico che possono avere sull’umore il cielo azzurro, uno spazio libero per correre o il rumore del mare.
Mi sembra che ora sia molto più forte la mia parte istintiva. E mi sento più legata alla terra, all’ambiente.
Dopo la nascita del Bimbo Grande, in un’ottica di praticità e comodità, mi ero convinta di non poter far a meno dei surgelati e della verdura pulita del supermercato. Quando il Grandicello ha avuto pochi mesi, sempre più chioccia, ho provato invece il desiderio di riempire la casa di profumi buoni e ho iniziato a fare il pane, la pizza, i dolci, talvolta la pasta. Ora che c’è anche la Piccolina, con un’attenzione sempre maggiore alla genuinità di quello che mangiamo, ho scoperto la biocesta di frutta e verdura, con le sue sorprese e le ricette da inventarsi coi sapori nuovi. Probabilmente, se diventassi ancora mamma oggi, farei persino un pensiero ai pannolini lavabili…
Ho subito una trasformazione.
Sono più sensibile ai temi dell’ecosostenibilità e dell’inquinamento.
Non credo che si tratti solamente di una suggestione, o di una moda. Ma di un richiamo forte.
È come se, diventando genitori, perdessimo la logica semplice del presente, che è nostro, sostituendola con quella ben più complessa del futuro, che sarà dei nostri figli.
E questa è una voce che, secondo me, vale la pena ascoltare e poi, magari, tutti insieme, fare anche sentire.
Non avrei saputo dirlo meglio… è proprio quello che vivo giorno per giorno, grazie!
fortunatamente con un super nonno abbiamo in quantità industriali frutta e verdura di stagione. Che pizza pulirla e lavarla però. in ogni caso hai ragione tu, c’è lo stimolo ad avere una coscenza piu propensa al domani, piu attenta. Hai usato le parole giustissime complimenti.
Sottoscrivo e condivido, anche se le bioceste a casa mia convivono stridendo con le buste d’insalata in plastica 🙁
Ciao, ho tre figli della stessa età dei tuoi, due maschi e una pupetta e condivido pienamente tutto ciò che hai scritto! Mi sento trasformata, in meglio, anch’io!
… sottoscrivo, cara linduzza…
bellissimo!! riesci sempre a trasformare in parole ciò che molte di noi sentiamo come te. grazie!
verissimo, non pensavo, ai tempi, che fare una torta fosse così semplice e immediato, e fare una focaccia o il pane non piu’ un’impresa… è vero, ci si trasforma…
condivido!
anch’io dico sempre che se mai dovesi fare un terzo figlio proverei ad usare i pannolini ecologici.
A tutte, come sempre, grazie della compagnia!
Paola, benvenuta qui. Torna a trovarmi 🙂
Verissimo! Io è solo con i bimbi che ho iniziato a informarmi di biologico, alimentazione, ecologia etc etc
Una domanda: come ti trovi con la cesta? io mi sto informando…
Improvvisamente in quattro: io mi trovo bene con la Bioexpress. I prodotti sono freschi e variano spesso, così i bambini stanno imparando a mangiare tanta verdura senza annoiarsi. L’unico problema che talvolta si è presentato è stato col luogo della consegna all’interno del condominio e di conseguenza col ritiro della cassetta vuota: non tutti gli incaricati hanno evidentemente indicazioni precise ed è capitato che facessero confusione. Comunque, il bilancio per me è positivo.