Dalla camera dei due maschi arrivano voci di giochi fortunatamente pacifici.
Mentre passano dalla tombola degli animali a qualche mano di Carta-forbice-sasso (la nostra Morra cinese), mi distraggo nella lettura. Poco dopo riemergo sentendo il Grande che insegna al Grandicello quella che, inizialmente, mi sembra la solita vecchia Ambarabà Ciccì Coccò…
Poi qualcosa di inaspettato attira la mia attenzione…Scusa, Bimbo Grande, puoi ripetere?
Ride. Dice: l’ha inventata il mio compagno F.
E recita:
Ambarabà Ciccì Coccò!
La modella sul comò
che faceva l’amore
con la firma del calciatore.
Il calciatore si innamorò.
Ambarabà Ciccì Coccò!
Modella? Calciatore? Addirittura amoreggiamenti con un autografo???
Inorridisco.
Brutto segno di brutti tempi.
Roba da farmi rimpiangere la storia delle tre civette, che, essendo io figlia del dottore, da bambina non ho mai gradito…
Questa non la conoscevo! Davvero bella! E’ proprio vero che i tempi sono cambiati! Ciao
Ps= anch’io non ho mai amato la conta delle galline… mi hanno fatto sempre una gran pena!
Certo bisogna apprezzare la fantasia!!
Un veropoeta contemporaneo questo amichetto. Io lo inviterei subito!!
omioddio!
Noooooo!
Siamo noi femminucce ad essere ingenue, mio marito conosce una sfilza di versioni “maschili” delle canzoni :-))
Oh cielo, a quell’età già? Mi preoccupo
siamo veramente messi male…
Ancora non mi è capitato nulla di simile… il massimo della trasgressione è rappresentato da Pollon cantato da mio marito in macchina (dice che secondo lui è l’inno alla cocaina: “Sembra talco ma non è serve a darti l’allegria!”).
ciao ciao
Angela
non ci credo!
brutto segno sì!
paola
Un saluto a tutte: alle incredule, alle scandalizzate, alle ingenue, alle entusiaste…
Rimanete sintonizzate: vi terrò aggiornate sulle successive versioni!