Quest’anno ho litigato con il tempo.
L’ho strapazzato e stiracchiato per farci entrare tanti impegni nuovi, per non perdere le occasioni che mi si sono presentate e sforzarmi di dimostrare che potevo farle tutte mie, senza togliere niente alla famiglia.
Ho cercato di far finta che il tempo dedicato al sonno fosse inutile.
Ho anche provato a ingannarlo, il tempo, fissando alcuni impegni pomeridiani dei bambini quasi in contemporanea in posti diversi e correndo a testa bassa ogni giorno da una sede all’altra accettando la sfida della dirigenza della scuola e del Comune di Milano che mi hanno sistemato i figli (iscritti nella stessa scuola, purtroppo in ristrutturazione da tre anni) in due plessi distanti quasi un chilometro, senza venirmi incontro neanche con un minimo sfasamento dell’orario.
Il tempo, trattato così, è volato.
Però l’ho riempito: l’ho riempito di tante di quelle cose, persone, idee ed energie che solo un anno fa non avrei pensato possibili.
Se davvero anche gli incastri delle ultime settimane di scuola con le scadenze di un progetto che sta per concludersi riusciranno a funzionare… potrei persino avere la sensazione di aver vinto io.
Ma vinco solo perché, per fortuna, i tempi regolamentari sono quasi finiti: inizierà poi il tempo dilatato e sempre uguale dei lunghi mesi estivi in cui la solitudine dai bambini non esiste più, ma in cui anche gli orari e gli impegni sociali mollano un po’ la presa.
E vincerò solo se riuscirò ad adattarmi, ancora una volta, a un brusco cambio di ritmo: dal pieno al vuoto, dall’apnea alla lentezza, come spesso a noi mamme è richiesto di fare, per assecondare le esigenze dei bambini, gli imprevisti e, banalmente, anche solo questo italiano calendario scolastico.
Prenderò la mia stanchezza, il mio kindle pieno di titoli in attesa e cercherò di fare pace con il tempo.
(E comincerò con una resa: sabato prossimo il MammacheBlog Social Family Day lo seguirò solo da lontano e in differita, perché la nostra famiglia avrà un impegno importante per la chiusura del ciclo delle elementari del Ragazzo Grande, uno di quei momenti in cui il tempo non lo freghi e devi fare una scelta.)
Questo post partecipa al blogstorming.
Tu hai vinto, te lo dico io!
Non so come tu abbia fatto in questo anno in cui ci siamo conosciute per bene a fare tutto quello che hai fatto fra lavoro, casa, impegni e ad avere sempre e comunque un’attenzione per tutti.
Merito del gruppo di sostegno giusto?
Grazie, Sara.
Sono d’accordo con Mammachetesta! Sei un mito mia cara!!!!
No, no… avrei voluto riuscire ad avere tante attenzioni in più per tante cose e per tante persone…
e come faremo senza di te al Mammacheblog? ci mancherai!!!!
Se penso al numero di cose che dovrei fare sabato 25… Ma tutto in una giornata mi dovete organizzare?!
non si può fare sempre tutto… a volte si sceglie sperando poi di non aver tralasciato nulla di importante…