Il primo ricordo che ho su James Dyson è che anni fa mi addormentai davanti a un documentario che lo vedeva protagonista. Ma questo potrebbe non essere un avvenimento degno di nota, perché sono solita dormire sul divano col sottofondo dei documentari che guarda Papà in 3D.
Però, al risveglio, mi colpì il suo entusiasmo: “Quest’uomo è un grande: ha avuto un’idea geniale”.
E così -come dire?- la curiosità per il lavoro di James Dyson mi è entrata nell’inconscio.
Poi, all’inizio del mese scorso, sono stata invitata, insieme a una squadra scelta di aspiranti o già convinti Dysoniani, a visitare la sede milanese dell’azienda fondata da questo ingegnere che, nel 1978, davanti a un problema di banale quotidianità come la perdita di potenza del proprio aspirapolvere, anziché alzare le spalle e accettare il dato di fatto, chiamò in causa la sua esperienza già acquisita a livello industriale e, con la perseveranza di cinque anni di lavoro e più di 5000 prototipi, inventò il primo aspirapolvere senza sacco al mondo.
Come tutti, ci sentiamo frustrati quando i prodotti non funzionano come dovrebbero. Come ingegneri, possiamo fare qualcosa per cambiare la situazione. Il nostro lavoro ruota intorno all’invenzione e al miglioramento. – James Dyson
E ciò che ho incontrato alla Dyson, per usare una parola sola, è stata la competenza, come valore, in ogni ambito: se devi spiegare, anche solo a delle persone comuni come eravamo noi blogger ospiti, il funzionamento della tecnologia ciclonica, sei un ingegnere progettista; se devi parlare di allergie e avviare uno studio sul miglioramento della qualità di vita delle persone allergiche con l’uso di Dyson, sei un medico specialista allergologo; se vuoi perfezionare i tuoi prodotti nell’ottica dell’eliminazione degli acari e degli allergeni, affianchi alla produzione degli elettrodomestici un laboratorio di microbiologia, dove questi “nemici” vengono allevati, nutriti e studiati nel loro intero ciclo vitale.
Ecco, a me un atteggiamento così nei confronti del proprio mestiere e nell’approccio alla risoluzione dei problemi è proprio congeniale. Quindi, eccomi fra i Dysoniani.
Dyson DC 52 Allergy Parquet: la mia esperienza d’uso
La prima cosa che ho notato quando è arrivato a casa il mio Dyson DC 52 Allergy Parquet non è propriamente quello che ci si aspetta da un aspirapolvere, ma salta agli occhi: è bello.
Ma proprio bello, da farsi venire in mente di vestirsi eleganti per passarlo… E io non sono assolutamente una che apprezza il valore estetico delle pulizie in sé! Anzi, fra le varie faccende di casa, pulire è sicuramente la cosa che mi pesa di più e soprattutto mi pesa sapere che, non appena ho finito di pulire, sarebbe quasi già ora di ricominciare.
E qui arriva ciò che maggiormente apprezzo del Dyson DC 52: tocca passarlo come qualsiasi altro aspirapolvere -d’accordo- ma pulisce talmente bene che la casa ci mette più tempo a sporcarsi di nuovo. Evidentemente, il fatto che anche le particelle più microscopiche vengano aspirate fa sì che la polvere non torni dopo poche ore a riaggregarsi in giro per casa formando quelle simpatiche matasse. Perciò, se non posso ancora misurare quale sia il beneficio per i due allergici di casa (anche se ci conto), per ora posso dire che è stata la mia qualità di vita a migliorare: pulire meglio sembra voler dire poter pulire un po’ meno. Evviva.
Le mie e le vostre #sfidedysoniane
Con questo video, ho risposto a mio modo alle #sfidedysoniane, sottoponendo il Dyson DC 52 alla prova della mia casa e della mia famiglia, una prova semiseria ma estrema:
E adesso finalmente tocca a voi. Potete raccogliere le #sfidedysoniane e rilanciare con le vostre personali sfide a suon di polveri impossibili: commentate qui o sui social network con l’hashtag #sfidedysoniane e qualche Dysoniano, o magari Mr. Dyson in persona, vi risponderà.
Se poi voleste diventare Dysoniani a vostra volta, avete l’occasione di usufruire di uno sconto del 50% sull’acquisto di un aspirapolvere Dyson.
Ho a disposizione 3 codici sconto, che assegnerò alle prime 3 mail che riceverò, quindi, se vi interessa, scrivetemi subito.
Ciao Linda, alla fine l’ho acquistato (DC52 Allergy Musclehead Parquet)! Volevo ringraziarti per la disponibilità, sei stata molto gentile e speriamo mi piaccia 😀
Ciao Maria Laura, benvenuta fra i Dysoniani, allora!
Aspetto che mi racconti le tue sfide. A presto 🙂
Ciao Linda bellissima recensione credo che ormai i codici sono già belli e andati altrimenti te ne avrei chiesto uno.La domanda che mi tormenta prima dell’acquisto e’ quello che tutti dicono riguardo ai pezzi aspirati perché in casa non c’è solo la polvere ma può capitare di tutto.Cosa succede al dyson? Grazie
Ciao Angela, grazie 🙂
Come immaginavi, ho esaurito i codici sconto molto rapidamente.
Per quanto riguarda l’aspirazione di sostanze diverse dalla polvere, posso riferirti la mia esperienza: dopo diversi mesi di utilizzo continuativo, sia per le pulizie ordinarie sia per far fronte a “emergenze” di varia natura e materiali, con l’unica precauzione di non aspirare oggetti di grosse dimensioni, il mio Dyson non ha subito danni né cali di prestazione.
Quindi non ti è mai capitato un sassolino tipico delle scarpe o bucce come noci e noccioline?in casa sotto letti e divani può capitare e spero di non rompere il dyson. grazie per le info
per un appartamento di 75 metri quadri con pavimento in marmo e divano e materasso da aspirare quale modello consigli e con filo o senza?.grazie per info lucia
Ciao Lucia, a essere sincera, possiedo solo il DC 52 a traino e non ho mai provato un modello senza filo della Dyson, però conosco chi ne è soddisfatto. Sicuramente, per un appartamento delle dimensioni del tuo, l’autonomia dovrebbe essere sufficiente e, nel caso avessi problemi di spazio per riporlo, potrebbe essere la soluzione ideale per te.