Il primo giorno di asilo quest’anno mi si presentava con il sapore rassicurante del ritorno in un luogo noto, che mi ha vista mamma emozionata alla prima esperienza, poi appesantita dalla terza pancia che mi ha fatto compagnia per il secondo anno, quindi trafelata e sempre carica di bambini da accompagnare e tenere in braccio o per mano, ma sempre serena per quella bella sensazione di lasciare prima il Bimbo Grande e poi il Bimbo Grandicello nelle mani di due educatrici professionalmente ed umanamente eccezionali, alle quali ormai per il quinto anno affido ogni mattina i miei figli senza quasi nemmeno percepire il distacco, tanta è la fiducia.
Ieri mattina, però, l’arrivo alla spicciolata dei più di 200 bambini tra scuola dell’infanzia e sezione primavera, cresciuti, abbronzati e un po’ straniti dalle lunghe vacanze, è stato accolto da un atrio stranamente silenzioso, dallo sguardo quasi stralunato delle maestre, dall’atteggiamento disorientato delle commesse.