Menti semplici

Trascorro il mio tempo in compagnia di menti semplici.

È un esercizio impegnativo e salutare, che insegna a fare chiarezza anche nella mente degli adulti, il cercare di soddisfare la curiosità e la necessità di logica dei bambini, sforzandosi di spiegare vocaboli e concetti anche complessi utilizzando solo quelli elementari a disposizione per non correre il rischio di confondere.

Sono sicura che, se i miei figli mi sentissero pronunciare la frase “La legge è uguale per tutti ma non necessariamente lo è la sua applicazione”, non me la lascerebbero passare.

Mai uscire senza

Venerdì, in partenza per il fine settimana al mare, Papà in 3D ha affidato ai due bambini più grandi una macchina fotografica digitale, molto piccola e completamente automatica, investendoli della responsabilità di farne buon uso.

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L’età del passeggino

Chi mi incontra quotidianamente davanti al portone della scuola con la Piccolina per mano e mi vede camminare lentamente, assecondando con pazienza i suoi passetti brevi e riconsiderando i tempi e le distanze nel rispetto delle sue capacità, mi ha chiesto scherzando se per caso questo articolo comparso qualche giorno fa sul Corriere della Sera fosse stato scritto da me sotto mentite spoglie.

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Primogenitura

Sabato mattina. Dopo qualche ora di gioco, il pavimento di Casa in 3D è il consueto campo di battaglia.

Mamma in 3D, che ancora non si è stancata di parlare al vento, lancia la solita ottimistica richiesta:

“Bambini, mettete a posto. Ché la Mamma deve passare l’aspirapolvere”.

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Pensieri intorno alla piscina

Si avvicina l’inizio del corso di nuoto.

Penso a me, al caldo soffocante, all’odore di cloro e di spogliatoio maschile, alla noia del tempo trascorso davanti alla vetrata in vista della vasca, in compagnia di nonne critiche verso tutto, di mamme che non conosco ancora e di chiacchiere superficiali e fitte che annullano la possibilità di immergermi nella lettura del mio libro.

Penso che da quest’anno saranno due i bambini da svestire e rivestire, sciacquare e asciugare, ascoltare e incoraggiare nella fretta di scappare da quella sauna affollata e inospitale.

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Diciannove

Il diciannove settembre di diciannove anni fa una ragazzina minuta coi capelli castani lunghi e vaporosi, con dei fuseau (allora i leggings si chiamavano così) verdi ed una giacca a fiori, usciva emozionata dal cancello di casa cercando con lo sguardo un ragazzo alto, con una maglietta colorata, l’amico riscoperto da qualche tempo con occhi diversi, per il loro primo appuntamento.

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