Pappa freedom

Come in tutto, la Piccolina si è presa il suo tempo. Ma ora, finalmente, dopo quasi due anni di pappe col passato di verdura e la pastina, ha imparato ad apprezzare il cibo solido, coi suoi sapori distinti da gustare masticando e la consistenza adatta alla forchetta o al cucchiaino da maneggiare con soddisfazione.

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Si riaprono le danze

Non è ancora ricominciata la scuola, non ci siamo ancora riviste davanti al portone, eppure le caselle e-mail delle Mamme della classe del mio Bimbo Grande sono già intasate: entro la prossima settimana ci attendono ben due festicciole, per un totale di tre compleanni.

Mi assale già un vago senso di nausea.

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Ritorno all’asilo

Il primo giorno di asilo quest’anno mi si presentava con il sapore rassicurante del ritorno in un luogo noto, che mi ha vista mamma emozionata alla prima esperienza, poi appesantita dalla terza pancia che mi ha fatto compagnia per il secondo anno, quindi trafelata e sempre carica di bambini da accompagnare e tenere in braccio o per mano, ma sempre serena per quella bella sensazione di lasciare prima il Bimbo Grande e poi il Bimbo Grandicello nelle mani di due educatrici professionalmente ed umanamente eccezionali, alle quali ormai per il quinto anno affido ogni mattina i miei figli senza quasi nemmeno percepire il distacco, tanta è la fiducia.

Ieri mattina, però, l’arrivo alla spicciolata dei più di 200 bambini tra scuola dell’infanzia e sezione primavera, cresciuti, abbronzati e un po’ straniti dalle lunghe vacanze, è stato accolto da un atrio stranamente silenzioso, dallo sguardo quasi stralunato delle maestre, dall’atteggiamento disorientato delle commesse.

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La stagione dei buoni propositi

Non devo essere l’unica.

Considerando che, dalla seconda metà di agosto, la televisione ci martella con le pubblicità di collezioni e corsi a fascicoli svariati e talvolta esilaranti, con un primo numero in offerta che poi raramente viene seguito dall’acquisto dei successivi, credo che sia piuttosto comune vivere il mese di settembre con una sensazione di inizio d’anno ricco di propositi e buone intenzioni.

Dopo mesi di cielo azzurro, aria aperta e chiacchiere da ombrellone, già durante il viaggio di ritorno, ripensavo alla mia casa da sistemare, ai bucati da smaltire, all’occorrente per la scuola da acquistare, alle persone da chiamare, alle cose da fare, alle priorità da ordinare.

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Del tempo per me

La mia lunga estate di solitudine è terminata: questa ultima settima di mare, tra bucati, pensieri autunnali e bagagli, sarà la mia vera vacanza, visto che Papà in 3D finalmente ci ha raggiunti e poi torneremo a casa insieme.

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Ora lo dico

Me lo concedo dopo due mesi di vita di spiaggia senza sollevare i piedi da terra, chiudere gli occhi né tanto meno aprire un libro, dopo una sessantina di giornate di attenzione costante, di “Dove vai?”, “Cosa fai?”, “Questo no, quello neanche”, “Sì, ma prima mi devi chiedere il permesso”, “Abbassate la voce”, “Non sollevate la sabbia”, “Aspettate che ci sia un po’ meno gente, altrimenti disturbate”… quando ormai non ne posso più anche solo di sentire la mia voce.

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