Il primo ricordo che ho su James Dyson è che anni fa mi addormentai davanti a un documentario che lo vedeva protagonista. Ma questo potrebbe non essere un avvenimento degno di nota, perché sono solita dormire sul divano col sottofondo dei documentari che guarda Papà in 3D.
Però, al risveglio, mi colpì il suo entusiasmo: “Quest’uomo è un grande: ha avuto un’idea geniale”.
E così -come dire?- la curiosità per il lavoro di James Dyson mi è entrata nell’inconscio.
Il mio incontro con Dyson e le #sfidedysoniane
Liberiamo una ricetta: il pane fatto in casa con la macchina del pane #liberericette #freearecipe
La prima macchina del pane è entrata in casa nostra nove anni fa: con il Grandicello appena nato e il Grande che non andava ancora all’asilo, ero in un periodo della vita in cui, in pieno inverno, mi sembrava più complicato uscire tutti i giorni per raggiungere il fornaio piuttosto che fare il pane in casa. Molto casalinga e molto massaia-madre-di-maschi-da-sfamare-a-suon-di-carboidrati-fino-alla-maggiore-età, ero dell’umore giusto per imparare a preparare qualcosa di nuovo e scaldare il focolare domestico con il profumo fragrante del pane in cottura.
È stato amore a prima vista e, da allora, a Milano non ho più comprato il pane in panetteria: fare il pane in casa con la macchina del pane è economico, di soddisfazione e, soprattutto, comodo.
La macchina del pane può servire anche a preparare impasti lievitati da cuocere in forno per sbizzarrirsi con focacce, pizze, grissini e panini, ma è il pane in cassetta che esce dai programmi automatici a farci compagnia in tavola tutti i giorni, il pane morbido con tanta mollica che piace ai bambini, talmente abituati ormai a farine integrali, semi e frutta secca che mi dicono stupiti: “sai, mamma? a scuola il pane è bianco”.
Ed è questa la ricetta che voglio condividere oggi, quella del “mio” pane, la ricetta provata e riprovata, adattata con qualche modifica ai tempi e alle temperature della macchina nuova, perché ogni modello è diverso dall’altro e ci vuole un po’ di tempo per imparare ad andare d’accordo, la ricetta semplice che ormai riesce anche a occhi chiusi e che, con la programmazione del timer, mi assicura pane fresco all’ora di cena anche dopo essere stata fuori tutto il giorno, oppure alla mattina dei giorni festivi o delle giornate d’emergenza in cui c’è sciopero della mensa scolastica e serve il pranzo al sacco.
Roma 22 settembre 2012 – Lampedusa 3 ottobre 2013
Un anno fa sono stata a Roma. Mentre i bambini con Luca camminavano incantati per le strade della Roma più grandiosa e pittoresca, innamorandosene, ho incontrato un gruppo di amiche raccolto intorno a Chiara, che si era resa disponibile a raccontarci qualcosa del suo lavoro organizzando una giornata di ascolto e conoscenza di alcune realtà della Roma dei rifugiati.
Here we are, WordPress!
Missione compiuta. Trasloco del blog da Blogger a WordPress e minimal restyling fatti in casa: frutto della mia ostinazione testardaggine e dell’incoraggiamento, dei buoni consigli e di un salvagente lanciato al momento opportuno dagli amici giusti. Perché, certe volte, è meglio non sentirsi soli quando si deve schiacciare il tasto invio.
L’indirizzo del blog non è cambiato, ma chi usa un reader forse dovrà aggiornare il link al nuovo feed.
Ho litigato con il tempo
Quest’anno ho litigato con il tempo.
L’ho strapazzato e stiracchiato per farci entrare tanti impegni nuovi, per non perdere le occasioni che mi si sono presentate e sforzarmi di dimostrare che potevo farle tutte mie, senza togliere niente alla famiglia.
Ho cercato di far finta che il tempo dedicato al sonno fosse inutile.
Liberiamo una ricetta: le “Camille” con carote e mandorle #liberericette #freearecipe
Da sempre la Piccolina ha per i conigli una vera passione, che non conosce ancora appannamento, perciò le carote spesso si impongono, per simpatia, come ingredienti base delle ricette che ci piace sperimentare insieme.
“Facciamo i dolci per Teddy?”, il primo e più grande amore (quello al centro, con le orecchie a pois), che però ormai è stato raggiunto da un nutrito gruppo di amici… e così via a sfornare Camille!
In primavera abbiamo portato questi muffin con carote e mandorle all’asilo, per la festa di fine anno, e, con mio grande stupore, sono andate a ruba anche fra i bambini, nonostante non contengano cioccolato. Quindi le prepariamo anche oggi, per tutti.