Una mamma che abita ancora nella zona in cui è cresciuta ripercorre ogni giorno strade note e spesso le scopre nuove insieme ai suoi figli. Oppure ritrova vecchie cose sempre uguali, come la scuola con gli ippocastani in cortile, e si stupisce dei segni dell’età sui visi dei personaggi che continuano a rappresentare il quartiere nonostante le novità e la riqualificazione modaiola.
Il calcio e il tempo
Giugno 2002 – Coppa del Mondo FIFA in Corea del Sud e Giappone
Sul divano su cui ho finito di ricamare tutto il corredino per il mio primogenito, ormai schiacciata sotto una pancia enorme, guardo le partite della Nazionale.
Mancano pochi giorni alla data prevista per il parto, che mi auguro non avvenga durante un incontro degli Azzurri, con una sala parto deserta e gli occhi del personale fissi su uno schermo televisivo anziché su di me.
I risultati calcistici sono l’ultimo dei miei pensieri, eppure qualche gol importante mi fa esultare, provocando al Bimbo Grande nel pancione un immediato singhiozzo.
Giugno 2010 – Coppa del Mondo FIFA in Sud Africa
Segno dei tempi
Dalla camera dei due maschi arrivano voci di giochi fortunatamente pacifici.
Mentre passano dalla tombola degli animali a qualche mano di Carta-forbice-sasso (la nostra Morra cinese), mi distraggo nella lettura. Poco dopo riemergo sentendo il Grande che insegna al Grandicello quella che, inizialmente, mi sembra la solita vecchia Ambarabà Ciccì Coccò…
Poi qualcosa di inaspettato attira la mia attenzione…Scusa, Bimbo Grande, puoi ripetere?
Tra la folla del dì di festa
La passeggiata lungo il mare si trasforma in un fiume di gente nel pomeriggio di festa, assolato ma ventoso.
Ci sono le anziane signore, elegantemente vestite, che conversano e sorridono alla vista dei bambini.
Poco indietro i mariti le seguono, camminando con le mani dietro la schiena.
C’é la famiglia che porta in giro orgogliosa il cucciolo al guinzaglio, passandoselo di mano in mano con l’evidente eccitazione della novità.
Un’altra famiglia con figli adolescenti procede in silenzio fra lamentele e sbuffi.
Mentre il gruppo di amici con tanti bambini di tutte le età avanza chiassoso fra gelati e risate.
Istantanee di fine inverno
Mi piace vedere il sole, finalmente, che richiama i germogli sulle piante del nostro balcone.
Mi piace persino mettermi a lavare finestre e davanzali per far entrare la luce nella casa che si risveglia dall’inverno.
Mi piace rivedere le tre teste dei miei bambini, senza i berretti di lana, coi capelli che si accendono di riflessi ramati.
Il richiamo della palla (ehm, cubo)
Il venerdì pomeriggio piovoso e casalingo volgeva faticosamente al termine. Le pizze a lievitare, mi sono distratta al computer.
Dal momento che a Casa in 3D ormai da tempo sono stati banditi gli oggetti di forma sferica, i due fratelli si sono come di consueto organizzati prendendo a calci un cubo di pezza tra il corridoio e l’ingresso.