Appartengo alla generazione cresciuta passando interi pomeriggi sottratti allo studio insieme ai compagni del ginnasio e del liceo e tranquille serate fra universitari, seduti per terra prima, intorno ad un tavolo poi, sempre sfidandosi a partite di Trivial Pursuit. Ricordo ancora bene alcune domande curiose, le battute memorabili dei vecchi amici, le conoscenze esibite con soddisfazione, le cose imparate giocando.
Dopo qualche anno di attesa, arrivati ai sette anni e mezzo del Bimbo Grande ed ai quasi cinque del Grandicello, io e Papà in 3D abbiamo pensato che fosse finalmente giunto il momento di introdurre in casa il gioco, nella sua versione junior. Come da suggerimento, allora, la letterina scritta dal Bimbo Grandicello per il regalo a suo fratello diceva: Caro Babbo Natale, vorrei che portassi a mio fratello un gioco di società con tante domande difficili da bambino grande, così possiamo giocare insieme e anch’io imparo tante cose e infatti sotto l’albero, la mattina di Natale, c’era anche questo: