Al rientro dalla sua prima gita scolastica di un’intera giornata, il Bimbo Grandicello mi è venuto incontro all’uscita dall’asilo con l’aria stanca e accaldata, ma entusiasta del tempo trascorso in fattoria, a scorrazzare all’aria aperta in mezzo a tanti animali e ad imparare a impastare e infornare il pane.
Le scadenze non sono per tutti
È la terza volta che affrontiamo la trafila dell’iscrizione alla scuola dell’infanzia comunale, quindi ormai ne conosciamo le tappe. Fortunatamente rassicurati dalla posizione occupata dalla Piccolina nell’elenco provvisorio dei bambini ammessi, attendiamo di perfezionare l’iscrizione all’uscita delle graduatorie definitive.
Tra la folla del dì di festa
La passeggiata lungo il mare si trasforma in un fiume di gente nel pomeriggio di festa, assolato ma ventoso.
Ci sono le anziane signore, elegantemente vestite, che conversano e sorridono alla vista dei bambini.
Poco indietro i mariti le seguono, camminando con le mani dietro la schiena.
C’é la famiglia che porta in giro orgogliosa il cucciolo al guinzaglio, passandoselo di mano in mano con l’evidente eccitazione della novità.
Un’altra famiglia con figli adolescenti procede in silenzio fra lamentele e sbuffi.
Mentre il gruppo di amici con tanti bambini di tutte le età avanza chiassoso fra gelati e risate.
Istantanee di fine inverno
Mi piace vedere il sole, finalmente, che richiama i germogli sulle piante del nostro balcone.
Mi piace persino mettermi a lavare finestre e davanzali per far entrare la luce nella casa che si risveglia dall’inverno.
Mi piace rivedere le tre teste dei miei bambini, senza i berretti di lana, coi capelli che si accendono di riflessi ramati.
Oggi come ieri
Più di trent’anni fa, tallonavo la mia mamma mentre sbrigava le faccende in giro per casa. Oltre a qualche immagine che affiora qua e là, ne conservo chiaro il ricordo: mi figuravo, anzi ero anch’io madre indaffarata di tanti, ma proprio tanti bambini, con l’ultimogenito Giovanni che mi faceva impazzire e sgridavo in continuazione, una gatta di nome Ciala (me ne domando ancora adesso l’origine) e, per marito, un orso di pezza in salopette rossa, grande quanto me, detto il Ciondolone, non so se per una certa mollezza o piuttosto per la sua attitudine da perdigiorno a trascorrere tutto il tempo adagiato sul mio letto.
Ubiquità e impedimenti
La sensazione l’ho provata netta per la prima volta quando, poco dopo la nascita della Piccolina, i primi due figli si sono ammalati contemporaneamente: una da allattare, due a cui misurare la temperatura, contare gocce e somministrare sciroppo e coccole di consolazione… quanti sono! e io una sola…
Ormai è diventato un rumore di sottofondo: quando in cucina ho le mani infarinate o bagnate e immancabile giunge il richiamo dal bagno dove qualcuno ha bisogno di essere pulito, quando uno chiede, uno piange e l’altro pretende, quando le braccia sorreggono una, la voce risponde ad un altro, gli occhi seguono il terzo… quanti sono! e io una sola…