Il Bimbo Grandicello, cinque anni e mezzo, dopo aver dato un’occhiata curiosa alla quarta di copertina e all’indice di un libro della serie azzurra de Il Battello a Vapore, appena ricevuto in regalo da suo fratello: Continue Reading →
Letteratura sotto l’ombrellone
La bella notizia è che, dopo anni, otto per l’esattezza, riesco di nuovo a leggere in spiaggia. Mai rilassata, solo poche righe per volta a intermittenza con il solito appello per la localizzazione dei figli, sicuramente non potrà durare oltre queste due settimane di ferie di Papà in 3D, ma rie-sco-di-nuo-vo-a-leg-ge-re-in-spiag-gia. E la cosa merita senz’altro di essere annotata.
Per ragazzi e non solo: Amelia e Zio Gatto
Ho letto “Amelia e Zio Gatto. Indagine alla PMI” di Anna Lo Piano, illustrato da Chiara Nocentini.
Si riconosce che è un libro per ragazzi perché è stampato con caratteri di facile lettura, perché le illustrazioni di Chiara Nocentini sono un privilegio riservato ai più piccoli, perché luoghi e persone hanno nomi esilaranti ed estremamente espressivi e perché alcuni dei protagonisti sono animali, anzi, a dire il vero, il personaggio più serio è un gatto con addosso un gilè.
Per il resto, questo è un libro che ha tanto da dire anche agli adulti, perché è un libro sugli adulti, il cui mondo viene descritto senza risparmiare i tic e le manie dei vari tipi umani, con l’acume a cui Anna Lo Piano ci ha abituati nel suo blog.
Tra la folla del dì di festa
La passeggiata lungo il mare si trasforma in un fiume di gente nel pomeriggio di festa, assolato ma ventoso.
Ci sono le anziane signore, elegantemente vestite, che conversano e sorridono alla vista dei bambini.
Poco indietro i mariti le seguono, camminando con le mani dietro la schiena.
C’é la famiglia che porta in giro orgogliosa il cucciolo al guinzaglio, passandoselo di mano in mano con l’evidente eccitazione della novità.
Un’altra famiglia con figli adolescenti procede in silenzio fra lamentele e sbuffi.
Mentre il gruppo di amici con tanti bambini di tutte le età avanza chiassoso fra gelati e risate.
Di acquisti al buio e cantonate
Qualche settimana fa, nel racconto Moonlight shadow, che chiude il bellissimo Kitchen di Banana Yoshimoto, ho letto l’illuminante frase:
Intraprendere qualcosa di nuovo partendo dagli oggetti è la cosa peggiore, ma bisognava guardare avanti.
Ho risentito il sapore dei mesi di gravidanza, tra fantasie e timori e la sensazione di salto nel buio che ha accompagnato gli acquisti per il corredo del mio primo bambino. La pancia cresceva, il piccolo scalciava con forza a ricordarmi la sua vivace presenza, tutti intorno chiedevano, dopo il sesso e la data prevista per il parto: “allora avete comprato già tutto, vero?”. E così, stanca di rispondere “mi sembra ancora presto”, ho deciso di spingere in un angolo l’istintiva scaramanzia e, allo scoccare del settimo mese, ho iniziato con Papà in 3D a varcare soglie di negozi per l’infanzia.
Resa condizionata
L’ho vista sfogliare per mesi i miei libri di pilates, giardinaggio e yoga come fossero i suoi preferiti.
Ho rinunciato da tempo a tenere un segnalibro fra le pagine del romanzo appoggiato sul mio comodino.
Ho raccolto innumerevoli volte da terra e rimesso in ordine vestiti e biancheria puliti in cui aveva adorabilmente messo le manine.