Atterrati a Londra di venerdì mattina giusto in tempo per la PlayFest, dopo le nostre ore all’evento, ci siamo ritrovati in un’affollata e assolata Oxford Street, coi nostri sacchetti pieni di gadget in mano, e da lì abbiamo iniziato a camminare, per non perderci niente delle 24 ore che avevamo a disposizione prima del volo di ritorno: una sera e una giornata, solo il tempo per un assaggio, in cui speravamo che i bambini potessero farsi un’idea della città, fissando nella memoria qualche immagine e sensazione.
Guardate dove vi porta la mamma: PlayFest 2013
Nel pieno del mese di luglio, quando finalmente le temperature estive iniziavano a scaldare questa strana stagione, ho riempito alla cieca una borsa di vestiti, abbandonato il mio orticello sul balcone della casa del mare e le nostre rassicuranti posizioni sotto i soliti ombrelloni blu. Tutto ciò, per chi mi conosce da qualche anno, ha già i contorni dell’evento eccezionale (infatti qui in spiaggia, vedendoci sparire per un paio giorni, hanno lanciato l’allarme dandoci per dispersi).
Ma ancor più eccezionale è quello che i miei figli hanno potuto raccontare agli amici al nostro ritorno.
Siamo stati a Londra, dove PlayStation ci ha invitati nella sede centrale europea di Sony Computer Entertainment per la PlayFest.