Quando si dice una coincidenza… Proprio il giorno in cui mi è stato offerto di provare l’epilatore a luce pulsata Philips Lumea Comfort, avevo appena completato l’ordine di un apparecchio analogo. Avevo optato per un modello di compromesso e, a un prezzo leggermente inferiore, avevo scelto un dispositivo molto meno compatto e funzionale, ma, comunque, mi ero già informata sul meccanismo dell’epilazione a luce pulsata e avevo deciso che facesse al caso mio.
Frivolezze estive: confessioni (e sfogo) di un fototipo chiaro
Sono stata bambina dalla pelle chiara e sensibile, quando ancora non era di moda parlare di fototipo né cospargersi di elevate protezioni solari: mi ci voleva almeno una settimana per abbandonare l’ombrellone e la maglietta e dimenticare il prurito dell’eritema.
Sono stata adolescente negli anni dei lettini UVA e delle prime creme autoabbronzanti, che diffondevano coloriti aranciati in tutti i mesi dell’anno, mentre io passavo dal bianco lunare al rossore, che fosse per il sole o per il freddo.
Durante le prime vacanze in compagnia, in alta montagna o in calette sul mare tutte sole e salsedine, mentre i miei amici sperimentavano ogni genere di olio da frittura o si coprivano il viso di neve per accelerare l‘abbronzatura, io mi difendevo come potevo con fattori di protezione che assumevano numeri sempre più elevati e, fortunatamente, consistenze sempre meno simili al cemento, pur di sostenere senza troppi danni e fastidiose scottature i ritmi delle vacanze da ggiovani, selvagge e sotto la canicola.
Con le responsabilità della maternità, lo spostamento delle priorità estive dal culto dell’abbronzatura all’accudimento dei bambini, l’abitudine al lungo soggiorno al mare in Liguria, a latitudine non tropicale e con il conforto di comodità da spiaggia attrezzata come l’ombrellone e la doccia di acqua dolce, ho imparato un po’ di cose concrete per una serena convivenza con questo mio fantomatico fototipo 2:
La chiamano preadolescenza: crescere e aspettare
Abbiamo smaltito a fatica una chiusura d’anno emotivamente impegnativa, con l’addio del Grande alla scuola primaria e della Piccolina a quella dell’infanzia: addii che sanno di nostalgia per tutto il bello che si è ricevuto, ma soprattutto di ansia per le novità che arriveranno.
Anche questo inizio di estate nella nostra solita spiaggia per ora si sente un po’ sospeso, in questa nuova età di mezzo in cui entra la nostra famiglia insieme a Pietro coi suoi 11 anni: la preadolescenza.
Cartoline dall’estate e un nuovo progetto
Loro si sono divertiti, hanno giocato tanto e da soli, con una nutrita compagnia di amici. È stata una bella conquista di autonomia per tutti.
Noi abbiamo finito i compiti delle vacanze. È stata una prova di volontà per loro e di pazienza per tutti.
Io mi sono goduta un luglio di beata leggerezza e un agosto impegnativo, attraversati da (troppe) settimane di lontananza da Papà in 3D e bei periodi di vacanza vera tutti insieme.
Agosto e non sentirlo
Agosto, mese dei luoghi comuni, qui per noi trascorre in maniera poco convenzionale.
Un’estate inaspettatamente leggera
Dieci anni fa trascorrevo la mia prima estate in questa cittadina della Liguria, arrivando qui col mio insonne e irrequieto primogenito di 17 giorni.
Da allora, ogni anno stessa spiaggia e stessa cittadina ligure, con la famiglia che si è allargata e complicata sempre di più, la mia percezione dell’estate è sempre stata quella di un periodo intensissimo e faticoso fisicamente, tra sabbia, caldo, docce, carico di giochi e attenzione da mantenere sempre al massimo per tenere d’occhio i tre tutto il giorno in spiaggia.