Mi piace cucinare, amo mangiare e sono mamma, perciò mi trovo quotidianamente di fronte alla decisione di cosa comprare e mettere nei piatti e negli zaini di tutta la famiglia. Questo mi divide fra la responsabilità di scegliere gli ingredienti per un’alimentazione sana e la speranza di gratificare anche il gusto di tutti, perché l’atto di nutrire vorrebbe sempre essere un gesto che esprima amore e mangiare insieme ha strettamente a che fare con la felicità.
E talvolta la felicità in casa nostra si fa intuire semplicemente nel profumo del pane che cuoce o nell’entusiasmo dei ragazzi all’annuncio che sia serata di pizza…
I cibi che consumiamo con più gusto sono senza dubbio quelli della dieta mediterranea e, accanto a frutta e verdura in abbondanza, sulla nostra tavola hanno in genere la precedenza i carboidrati di pasta, pane, pizza e focaccia che cerco di preparare quasi sempre in casa, sia per soddisfazione personale sia per avere il controllo sugli ingredienti.
Ma, sotto al fuoco di fila di informazioni spesso contradditorie e allarmistiche che giungono da varie fonti sul consumo di alcuni alimenti, anche avere il controllo sugli ingredienti può non bastare a sentirsi sereni riguardo alle proprie scelte.
Ecco perché lo scorso 23 gennaio ho approfittato della possibilità di ascoltare in streaming il convegno “La farina sana energia per la buona tavola” organizzato al Sigep di Rimini da Italmopa nell’ambito del progetto InfoFarine: per conoscere meglio le caratteristiche della farina di frumento, ascoltare le risposte degli esperti ad alcune perplessità sempre più frequentemente sollevate sul suo consumo e con la speranza -non lo nego- di sentirmi dire che sì, quella percentuale di farina bianca che uso per veder lievitare al meglio il pane e la pizza potrò continuare a usarla senza sentirmi in colpa.