In queste prime giornate di euforia primaverile, niente è più frustrante, per la casalinga disperata che si nasconde in me, del guardarmi intorno e accorgermi di come i primi raggi di sole deciso svelino impietosamente tutte le magagne della casa che il grigio invernale mascherava così bene. La prima e più facile soluzione è quella di assecondare il risveglio della natura e scappare per trascorrere più tempo possibile fuori. Ma il periodo delle allergie incombe, lo sguardo continua a cadere laddove i raggi di sole insistono… e così mi tocca fare i conti con la dura realtà delle pulizie di primavera.
Le nostre vacanze di primavera in Grecia: Atene
Da tanti anni io e Papà in 3D, insieme dai tempi del liceo classico, coltivavamo il sogno di un viaggio fra Atene e il Peloponneso. Per un certo periodo, abbiamo anche progettato di farne il nostro viaggio di nozze, ma abbiamo dovuto accantonare l’idea per motivi logistici e stagionali; poi sono arrivati i bambini, uno dopo l’altro, e anche la scuola, con il suo calendario rigido, a farci rimandare ancora.
Finalmente, quest’anno, l’occasione di una lunga vacanza primaverile ci ha dato la possibilità di organizzare questo viaggio in Grecia, nella stagione in cui il caldo non rende troppo pesanti le visite archeologiche e la vegetazione mediterranea è nel pieno della fioritura.
Siamo atterrati ad Atene armati di soli bagagli a mano e abbiamo raggiunto con un tranquillo viaggio in metropolitana l’albergo vicino a Piazza Syntagma in un giovedì di nuvole fitte, ma già la vista dal balcone della nostra camera, sul Palazzo del Voulì e i Giardini Nazionali, ci ha fatto respirare aria di vacanza, seppur nel pieno centro della città.
E ci è bastato allontanarci di qualche passo dall’albergo per intravedere nei primi scorci quello che ci aspettavamo da questa città.
Tutta natura
Al rientro dalla sua prima gita scolastica di un’intera giornata, il Bimbo Grandicello mi è venuto incontro all’uscita dall’asilo con l’aria stanca e accaldata, ma entusiasta del tempo trascorso in fattoria, a scorrazzare all’aria aperta in mezzo a tanti animali e ad imparare a impastare e infornare il pane.
Non solo oggi Earth Day
In questi giorni corro dietro ad un sacco di impegni, trascorrendo parecchie ore fuori di casa, approfittando delle giornate lunghe e luminose, attingendo ad energie che sembrano aumentare rispondendo alle richieste della stagione, come alla fine del letargo.
Da quando sono mamma, mi accorgo di essere molto più condizionata dai ritmi dettati dal clima.
Un portone al Fuori Salone
In questi giorni, la zona in cui abitiamo si trova ad essere centro nevralgico del Fuori Salone, grande evento annuale per la Milano del design.
Questo significa che ogni angolo, ogni vetrina, ogni cortile e varco possono ospitare temporaneamente esposizioni di opere creative e presentazioni di prodotti o marchi famosi e che le strade si riempiono, ad ogni ora del giorno e poi sempre di più fino a tarda sera, di visitatori di vario genere: si possono incontrare gli addetti ai lavori, gli intenditori appassionati, frotte di giovani stranieri in assetto da vacanza, i residenti incuriositi dall’opportunità di venire a contatto con eventi apparentemente così lontani dalla nostra realtà e invece sorprendentemente così vicini a casa ed altri residenti, costretti a svicolare, per riuscire a condurre, anche nella settimana eccezionale, la solita quotidiana vita.
Tra la folla del dì di festa
La passeggiata lungo il mare si trasforma in un fiume di gente nel pomeriggio di festa, assolato ma ventoso.
Ci sono le anziane signore, elegantemente vestite, che conversano e sorridono alla vista dei bambini.
Poco indietro i mariti le seguono, camminando con le mani dietro la schiena.
C’é la famiglia che porta in giro orgogliosa il cucciolo al guinzaglio, passandoselo di mano in mano con l’evidente eccitazione della novità.
Un’altra famiglia con figli adolescenti procede in silenzio fra lamentele e sbuffi.
Mentre il gruppo di amici con tanti bambini di tutte le età avanza chiassoso fra gelati e risate.