Non mi annoio

“E come farai quando saranno tutti a scuola? Ti annoierai!”

Me l’hanno detto tutti, magari con intenzioni e toni diversi, ma, soprattutto negli ultimi tre anni, nessuno si è perso un’occasione per esprimere questa originalissima previsione.

Rispondevo perplessa: “Mah? Vedrò”.
E dentro di me pensavo che allora mi sembrava impossibile anche solo l’idea di avere del tempo per annoiarmi e che, tutto sommato, se anche fosse accaduto, forse non sarebbe stato un male, almeno per un po’.

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Grafomani per necessità

“Voi donne parlate troppo”.
Vero: sembriamo nate per questo e ci stordiamo da sole, fin da piccole, con tutte quelle chiacchiere fitte e veloci.

Noi mamme però ormai ci proviamo soltanto, nei ritagli di tempo. Collezionando un numero imbarazzante di conversazioni interrotte.

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Come se niente fosse

Ma chi l’ha detto che il confronto più duro che una neo-mamma debba affrontare sia quello con le altre mamme?
Vogliamo parlare del confronto con le altre donne, con le amiche non ancora mamme e con il ricordo della ragazza di belle speranze, tutta vita sana, chiacchiere spensierate e cura del corpo che si è trasformata in un rotondo e nauseato contenitore prima e in una amorevole e assonnata latteria poi?

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Ubiquità e impedimenti

La sensazione l’ho provata netta per la prima volta quando, poco dopo la nascita della Piccolina, i primi due figli si sono ammalati contemporaneamente: una da allattare, due a cui misurare la temperatura, contare gocce e somministrare sciroppo e coccole di consolazione… quanti sono! e io una sola

Ormai è diventato un rumore di sottofondo: quando in cucina ho le mani infarinate o bagnate e immancabile giunge il richiamo dal bagno dove qualcuno ha bisogno di essere pulito, quando uno chiede, uno piange e l’altro pretende, quando le braccia sorreggono una, la voce risponde ad un altro, gli occhi seguono il terzo… quanti sono! e io una sola

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La stagione dei buoni propositi

Non devo essere l’unica.

Considerando che, dalla seconda metà di agosto, la televisione ci martella con le pubblicità di collezioni e corsi a fascicoli svariati e talvolta esilaranti, con un primo numero in offerta che poi raramente viene seguito dall’acquisto dei successivi, credo che sia piuttosto comune vivere il mese di settembre con una sensazione di inizio d’anno ricco di propositi e buone intenzioni.

Dopo mesi di cielo azzurro, aria aperta e chiacchiere da ombrellone, già durante il viaggio di ritorno, ripensavo alla mia casa da sistemare, ai bucati da smaltire, all’occorrente per la scuola da acquistare, alle persone da chiamare, alle cose da fare, alle priorità da ordinare.

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Segni da interpretare?

Se, dopo quasi due mesi di quotidianità balneare, ti rendi conto che gli orari sono sempre più sballati e che passi gran parte del tempo rincorrendo quello che hai dimenticato qua e là…

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