Avere un fratello significa poter iniziare a giocare coi regali di Natale appena aperti, immediatamente, senza dover aspettare la disponibilità del Papà o di invitare a casa un amichetto. Avere accanto un compagno di giochi per il subbuteo, l’allegro chirurgo e il calcetto, sempre, anche la mattina appena sveglio. Avere vicino un complice di risate, cantate e zuffe, sempre, anche in macchina o mentre ti annoi perché gli adulti parlano fra di loro.
Non mi annoio
“E come farai quando saranno tutti a scuola? Ti annoierai!”
Me l’hanno detto tutti, magari con intenzioni e toni diversi, ma, soprattutto negli ultimi tre anni, nessuno si è perso un’occasione per esprimere questa originalissima previsione.
Rispondevo perplessa: “Mah? Vedrò”.
E dentro di me pensavo che allora mi sembrava impossibile anche solo l’idea di avere del tempo per annoiarmi e che, tutto sommato, se anche fosse accaduto, forse non sarebbe stato un male, almeno per un po’.
Prima settimana di scuola
La scuola ricca di iniziative originali, di esperienze al di fuori dell’edificio, di laboratori e di corsi sportivi che per due anni ha frequentato il mio Bimbo Grande non esiste più.
Le sue due maestre sono ancora lì, disponibili e piene di idee, ma non hanno più il tempo né la possibilità di dare alla classe tutto quello che vorrebbero: l’orario formalmente non è cambiato, i bambini trascorrono ancora a scuola 40 ore, ma non ci sono più quelle 4 ore di compresenza delle maestre che permettevano di organizzare le uscite e la maggior parte delle attività extracurricolari o anche solo artistiche.
Torniamo
Torniamo a casa tutti insieme, portandoci negli occhi quel punto di azzurro che per due mesi è stato il nostro cielo.
Promemoria
Il Bimbo Grandicello, cinque anni e mezzo, dopo aver dato un’occhiata curiosa alla quarta di copertina e all’indice di un libro della serie azzurra de Il Battello a Vapore, appena ricevuto in regalo da suo fratello: Continue Reading →
Sotto silenzio
La consegna delle pagelle nella scuola del Bimbo Grande quest’anno è avvenuta regolarmente, ma senza il breve colloquio con le maestre, che hanno organizzato questa protesta silenziosa per provare ad opporsi all’assurda politica di tagli indiscriminati che si stanno abbattendo sulla scuola pubblica.